LinkedIn scompare dalla SERP di Google: cosa è successo?
Problemi di indicizzazione su Google: a quanto pare, nessuno davvero ne è escluso, nemmeno LinkedIn.
Si è molto discusso in queste ore della misteriosa scomparsa di LinkedIn dai risultati di ricerca di Google. Al momento, nessuna delle due aziende ha rilasciato dichiarazioni in merito a quanto accaduto.
LinkedIn deindicizzato dalla SERP: cosa sappiamo
Digitando l’operatore di ricerca site su Google, utile per recuperare le pagine indicizzate dal motore di ricerca, molti utenti si sono accorti dell’assenza del dominio www.linkedin.com.
La deindicizzazione non ha coinvolto invece i sottodomini locali come: it.linkedin.com, uk.linkedin.com, fr.linkedin.com e così via.
Rimozione da Google Search Console?
Sempre nelle ultime ore, John Mueller ha pubblicato un tweet che, secondo alcuni, potrebbe essere indirettamente rivolto proprio a LinkedIn.
PSA: Removing the “http://” version of your site will remove all variations (http/https/www/non-www). Don’t use the removal tools for canonicalization.https://t.co/yTfRzWZGtd
— 🍌 John 🍌 (@JohnMu) May 6, 2020
Riportiamo la traduzione in italiano:
Rimuovere la versione “http://” del tuo sito rimuoverà tutte le varianti (http/https/www/non-www). Non utilizzare il tool di rimozione per la canonicalizzazione.
In questo caso, la prima ipotesi su quanto accaduto sarebbe proprio un tentativo di canonicalizzazione della versione HTTPS da parte di LinkedIn, attraverso una rimozione forzata della versione HTTP attraverso Search Console.
Rimozione che, però, ha provocato la scomparsa del dominio dai risutati di ricerca di Google.
LinkedIn ha impedito il crawling attraverso il file robots.txt?
Loren Baker, founder di Search Engine Journal, ha invece ipotizzato che la scomparsa di LinkedIn su Google fosse dovuta ad una direttiva disallow data tramite robots.txt.
Pretty amazing that @LinkedIn has blocked themselves from Google.
Wonder if they also removed themselves via GSC to get this much of a clean break!
h/t @IanLurie pic.twitter.com/r02yH1qS5R
— lorenbaker (@lorenbaker) May 6, 2020
Adesso, il disallow risulta rimosso e il robots.txt ripristinato alla normalità.
Conclusioni
Non è semplice dare una risposta certa a quanto accaduto e difficilmente possiamo aspettarci una dichiarazione ufficiale da parte di LinkedIn o Google. L’ipotesi più probabile è quella di un utilizzo forse improprio dello strumento di rimozione di Google Search Console.
Se vuoi saperne di più su come Google e gli altri motori di ricerca scansionano i siti web, ti consigliamo di dare un’occhiata alla nostra guida sul crawling.