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Cos’è la SERP di Google?
SEO Base
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Cos’è la SERP di…
SEO Tester Online
2 Febbraio 2022

Cos’è la SERP di Google?

Se stai muovendo i tuoi primi passi nel mondo della SEO e non sai da dove iniziare, allora sei nel posto giusto al momento giusto! 

Per avere delle solide basi, occorre partire dai concetti fondamentali, come la SERP.

La “Search Engine Results Page”, infatti, fa parte delle fondamenta della SEO e, pertanto, merita uno studio più approfondito.

Partiamo!

Che cos’è la SERP?

In breve, si tratta di quella pagina che contiene i risultati che Google e gli altri motori di ricerca forniscono a chi cerca informazioni su una determinata parola chiave. 

Le SERP nel tempo si sono evolute e oggi sono diventate pagine molto più complesse rispetto a qualche anno fa. Se focalizziamo l’attenzione solo su Google, notiamo facilmente quanto le sue SERP abbiano subito un notevole cambiamento.

Partiamo dalla pagina iniziale di Google.

Cos’è la SERP?

In breve, la SERP è quella pagina che elenca i risultati di ricerca per una determinata query.

Devi sapere che ogni SERP è unica, anche se utilizzi query sullo stesso motore di ricerca e con le stesse parole chiave.

Questo perché tutti i motori di ricerca personalizzano l’esperienza per gli utenti, organizzando i risultati in base di una vasta gamma di fattori che vanno oltre i termini stessi di ricerca, come la posizione fisica dell’utente, la cronologia di navigazione e le impostazioni. 

Dunque, due SERP possono apparire identiche e contenere molti punti in comune, ma spesso presentano sottili differenze.

Dopo questa veloce introduzione, scopriamo come funzionano i filtri!

Filtri e strumenti di ricerca

Dopo aver effettuato una ricerca, Google e gli altri motori forniscono dei risultati.

Tra la barra che contiene la nostra parola chiave, per esempio “sergio leone”, e la SERP, possiamo notare una serie di strumenti.  

Nel nostro caso, per esempio, oltre alle principali notizie relative a Sergio Leone, potremmo decidere di visualizzare i risultati delle Immagini, dei Video, oppure dei Libri.

Esempio di SERP digitando Sergio Leone

Non si tratta di un ordine casuale, dato che la ricerca riguarda un regista. 

Grazie alla Universal Search, inoltre, Google può mostrarci vari elementi, come i tradizionali Snippet, dei box riportanti le notizie, le immagini, i video, oppure il Knowledge Graph, cioè una raccolta di informazioni solitamente situata alla destra dello schermo, che possono includere dei loghi, nomi di siti o link a profili social e, potenzialmente, qualsiasi elemento di schema.org.

Nel caso in cui il nostro search intent (intento di ricerca) fosse di tipo locale, come per esempio “ristorante” seguito dal nome della Città in cui ci troviamo, il motore di ricerca ci mostrerebbe anche delle mappe, orari e contatti delle strutture dove poter pranzare o cenare.

Dunque, la SERP cambia la sua impostazione in base del nostro intento di ricerca. Scopriamo più nel dettaglio 

Come cambia la SERP?

La Search Engine Result Page mostra una serie di elementi in base al tipo di ricerca: navigazionale, informazionale o transazionale.

In alcuni casi, se la ricerca riguarda una risorsa acquistabile, potrebbero apparire dei risultati a pagamento

Un esempio? Se cerchiamo su Google “orologio gucci”, appariranno con tutta probabilità dei risultati a pagamento che ci porteranno ad acquistare il prodotto in questione.

Esempio SERP digitando Orologio Gucci

Possiamo trovare gli annunci pubblicitari sul lato destro della SERP, nella parte iniziale o in quella finale. 

La SERP non è più un semplice elenco di URL, ma una pagina che, a seconda della query, fornisce diverse tipologie di risultato e cerca di perfezionarsi col passare del tempo, imparando a rispondere all’intento di ricerca.  

Per rendere ancora più efficiente il suo servizio, Google dà la possibilità agli utenti registrati di fruire della funzionalità “Le tue ricerche correlate”. Una feature che sfrutta la cronologia dell’utente per restituirgli risultati sempre più precisi.

Proprio per soddisfare direttamente l’intento dell’utente, la SERP può fornire risposte dirette. Infatti, se la query digitata sulla barra di ricerca è una domanda, ad esempio, “quando è stata fondata Roma” la SERP restituirà un box con una risposta diretta.

Gli elementi che compongono i risultati della SERP

Partiamo dal risultato classico, lo snippet, a cui bisogna prestare molta attenzione se si vuole ottenere un buon posizionamento. Questa sezione mostra tre parti distinte: 

Titolo della pagina: cliccandolo si viene indirizzati verso la pagina del sito web;

URL: corrisponde all’indirizzo del sito ed è colorato in verde. In alternativa, la SERP può mostrare il percorso di navigazione che dal sito porta alla pagina, ovvero il breadcrumb. Questo serve a dare la possibilità all’utente di accedere, ad esempio, alla categoria di quella pagina.

Meta descrizione: si tratta di una descrizione della pagina che può essere gestita manualmente, specificando il testo nel codice della sezione tramite un apposito tag. Nel caso non sia stata impostata alcuna meta description, è Google a crearla in automatico prendendo un estratto della pagina che considera coerente rispetto alla ricerca dell’utente.

Questo elemento può arricchirsi di altre parti che possono contribuire a differenziare il tuo risultato da quello dei competitors. Stiamo parlando di sitelink, minilink e rich snippet.

Vediamoli più nel dettaglio!

Sitelink

I sitelink sono dei link che riportano a delle pagine interne del sito. Si tratta di un’indicazione importante lato SEO, dato che Google li inserisce esclusivamente nella pagina in prima posizione e solo se li ritiene realmente utili per la ricerca dell’utente.

Minilink

Simili per funzione ai sitelink, i minilink sono una serie di collegamenti mostrati sotto lo snippet, che consentono all’utente di accedere direttamente ad una pagina diversa da quella mostrata nel classico risultato. 

A differenza dei sitelink, possono comparire anche per le posizioni successive alla prima. 

Rich snippet

Infine, i rich snippet sono risultati di ricerca che contengono informazioni aggiuntive visibili dalla SERP.

Esempio di rich snippet

Per far apparire un rich snippet nella SERP, i motori di ricerca si avvalgono dei dati strutturati: tag semantici che aiutano l’algoritmo ad interpretare determinate informazioni. 

Ad esempio, grazie ai dati strutturati, possiamo permettere a Google di mostrare le valutazioni che gli utenti danno ai nostri servizi, ma anche di notificare degli eventi o indicare il costo di un prodotto o servizio.

Verifica la posizione in SERP del tuo sito

Adesso che hai compreso a fondo cos’è la SERP di Google, da cosa è composta e quali elementi possono aiutare il posizionamento di un sito web, ti starai chiedendo come verificare la posizione delle tue pagine nella SERP.

Usa Google!

Sicuramente, un primo modo per verificare la posizione del tuo sito web consiste nell’utilizzare il motore di ricerca stesso. Basta accedere tramite navigazione in incognito, per non influenzare i risultati, ed eseguire alcuni test direttamente dalla barra di ricerca.

Google Search Console

Uno strumento fondamentale per chi si occupa di SEO è Google Search Console. Tra le diverse funzioni utilissime che offre, vi è anche quella di controllare la posizione media delle nostre pagine.

Per verificare in che posizione ci troviamo per determinate keyword, basterà collegarsi alla piattaforma e poi cliccare su “Prestazioni” nel menù a sinistra.

Da questa schermata, potremo visualizzare le posizioni in base a:

  • Query di ricerca
  • Pagina
  • Paesi
  • Dispositivi
  • Aspetto nella ricerca
  • Date

Siamo giunti alla fine della guida. facci sapere nei commenti se il tuo sito compare nella prima pagina della SERP!

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