Scansione, Indicizzazione e Posizionamento: come funzionano i motori di ricerca?
Col passare degli anni, i motori di ricerca, come Google, Bing, Yandex e Yahoo, stanno diventando dei veri e propri “motori di risposte” sempre più sofisticati.
Il loro lavoro consiste nello scoprire, comprendere e organizzare al meglio i contenuti presenti su Internet, in modo da mostrare agli utenti i risultati più pertinenti rispetto alle loro domande e necessità.
Per fare in modo che le tue pagine web siano mostrate al maggior numero possibile di persone, devi prima capire il funzionamento dei motori di ricerca.
Questo è senza ombra di dubbio uno degli aspetti cruciali della SEO. Il momento “zero” da cui tutto ha inizio. Se il tuo sito non è presente nell’indice del motore di ricerca, non potrà mai apparire tra i suoi risultati e ricevere traffico.
Ma facciamo un passo indietro.
Per capire come far sì che i tuoi contenuti vengano presi in considerazione da Google, Yahoo e Bing, devi anzitutto comprendere il suo funzionamento.
I 3 compiti principali di un motore di ricerca sono:
- Scansione: è la fase di analisi delle pagine presenti sul web. Il motore di ricerca effettua una scansione (chiamato crawling) del codice e dei contenuti per ogni URL trovata;
- Indicizzazione: è il momento di raccolta e categorizzazione dei contenuti individuati durante il processo di crawling. Se una pagina si trova in questa lista significa che è stata indicizzata, e che può apparire tra i risultati di ricerca per le query pertinenti;
- Posizionamento: è l’ordine con il quale i risultati indicizzati sono mostrati nella SERP (Search Engine Results Page). Al suo interno verranno mostrati in primis i contenuti più adatti a soddisfare gli intenti di ricerca sino alle pagine meno pertinenti od ottimizzate.
Scopriamoli insieme nel dettaglio!
Scansione
È il processo tramite il quale il motore di ricerca passa al setaccio i contenuti del web: siti nuovi e vecchi, pagine, articoli, schede prodotto, immagini, link, etc.
Per fare tutto questo si avvale dei cosiddetti crawler (chiamati anche bot o spider) che, attraverso appositi algoritmi, determinano quali sono i siti da scansionare e con che frequenza, distribuendo così il crawl budget, ovvero l’insieme di risorse che il motore di ricerca decide di dedicare a un determinato sito web.
Per scoprire nuovi contenuti, il bot individua e registra i link presenti sulle pagine trovate, per poi inserirli nella lista degli URL da scansionare. Si tratta di un’attività fondamentale, che consente al motore di ricerca di conoscere la quantità e la qualità di connessioni e le relazioni in ingresso e in uscita su quella pagina.
Se desideri saperne di più su questa tematica, ti consigliamo di leggere Cos’è il crawling dei motori di ricerca?
Indicizzazione
I contenuti, dopo essere passati al vaglio del crawler, verranno inseriti all’interno dell’indice di tutte le pagine visitate, creando un database con miliardi di siti.
Il bot, una volta estratto il contenuto dal web, lo archivia e ne organizza tutte le informazioni al suo interno. Dati che vengono poi interpretati per misurare la rilevanza della pagina rispetto ad altre simili.
Posizionamento
Se i due step precedenti possono essere considerati come il dietro le quinte dell’attività dei motori di ricerca, il posizionamento è di sicuro il risultato più evidente agli occhi degli utenti.
Basta inserire una keyword nell’apposito box e il motore di ricerca verificherà, all’interno del proprio indice, quali pagine rispondono in modo corretto e completo alla query dell’utente.
A queste pagine viene assegnato un “punteggio” che l’algoritmo calcola tenendo conto di oltre 200 fattori di ranking.
Se c’è stato un buon lavoro di ottimizzazione, la pagina, l’articolo del blog o la scheda prodotto di cui ti sei occupato, potrà guadagnarsi una migliore posizione rispetto ai tuoi competitor.
Fattori che possono influire sul posizionamento
Il processo di ranking di una pagina prende in considerazione diversi aspetti.
Tralasciando la parte tecnica dei fattori di posizionamento, un “motore di risposte” come Google impara ogni giorno a fornire informazioni nel miglior modo possibile in relazione a differenti fattori, come:
- Tipologia del sito web;
- Contesto;
- Tempistica;
- Layout.
Scopriamoli meglio!
Tipologia del sito web
Appena l’utente digita una query, la prima cosa che fa il motore di ricerca è classificarla, per restituire la miglior tipologia di sito web per quella data ricerca.
Ad esempio:
- Siti YMYL (Your Money Your Life)
- Attività locali
- Siti per adulti
- Siti di news
- Etc.
Una classifica molto variabile, ma che aiuta a capire quale “posto” spetta ad una data query.
Contesto
Il motore di ricerca valuta anche il contesto, ricavando ogni informazione rilevante sull’utente che digita una query.
Questo processo avviene sfruttando il maggior numero di informazioni che è in grado di intercettare e permette di comprendere quali fattori storici e ambientali entrano in gioco nella domanda, influendo sulla tipologia di risposta attesa dall’utente.
Esempi di contesti sono: la posizione, l’orario o il tipo di ricerca.
Tempistica
Un’altro aspetto da tenere in considerazione è il peso assegnato ad una query in relazione alla tempistica in cui è stata effettuata la domanda e alla tempistica in cui è stato creato il contenuto presente nell’indice.
Per questo motivo, ad esempio, i risultati per “prima guerra mondiale” tengono maggiormente conto dell’autorevolezza della fonte, mentre “migliori film in uscita” considera principalmente la “freschezza” della notizia.
Layout dei risultati
La scelta di mostrare il knowledge graph, piuttosto che i video o i risultati degli argomenti correlati, dipende sempre dalle parole chiave digitate nel box di ricerca.
Se il contenuto ricercato presenta, ad esempio, numerose informazioni in formato video, perché più in linea con i bisogni del target, Google le mostrerà in SERP.
Se, invece, l’intento di ricerca riguarda un topic con diverse queries rilevanti, apparirà il box “Le persone hanno chiesto anche”.
Discorso analogo per gli altri elementi della SERP, ovvero i topic e le ricerche correlate.
Siamo arrivati alla fine di questa guida e ci auguriamo che ti sia stata utile.
Adesso puoi provare il nostro SEO Spider, uno strumento che ti permette di scansionare il tuo sito esattamente come farebbe il bot di Google!
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